COME SI ESTRAE IL CBD?
Estrazione di olio per uso alimentare
La produzione di olio di CBD estratto da materia di origine vegetale coltivata biologicamente è un metodo sicuro per assumere un prodotto adatto all’uso alimentare.
I grassi e gli oli vegetali naturali sono molto efficaci per estrarre la resina e l’olio risultante può essere ingerito o applicato per via topica.
L’olio di semi di canapa, l’olio d’oliva, l’olio di sesamo e molti altri oli di origine vegetale possono essere usati come vettori, apportando al prodotto finale delicati sapori e particolari caratteristiche organolettiche. Normalmente, in questi tipi di estrazione non sono presenti residui chimici nocivi. Nonostante ciò, le estrazioni di CBD fatte con oli vegetali tendono ad avere una durata limitata e devono essere conservate correttamente.
Estrazione con co2 supercritico o sottocritico
L’estrazione con CO2 è il metodo più sicuro, puro e scientificamente controllato attualmente disponibile.
Richiede particolari attrezzature molto costose e il processo in sé è lungo e necessita competenze professionali per ottenere un prodotto standardizzato da flacone a flacone. I metodi d’estrazione supercritici adottano temperature e pressioni particolari per estrarre ed isolare i cannabinoidi.
L’olio estratto con questo sistema ha una purezza molto elevata, con sapori ed aromi molto gradevoli. I prodotti realizzati con il processo d’estrazione con CO2 sono solitamente molto potenti.
Estrazione con altri gas industriali o solventi liquidi
L’estrazione di cannabinoidi tramite solventi chimici è un processo relativamente economico.
Non richiede particolari attrezzature e il processo in sé è piuttosto semplice. Purtroppo, i solventi più usati per questo tipo di estrazione sono altamente infiammabili e molti laboratori clandestini sono esplosi in questi ultimi anni. Inoltre risulta difficile, se non addirittura impossibile, rimuovere tutti i residui dei solventi trattenuti all’interno dell’olio di CBD.
La presenza di questi agenti chimici contaminanti potenzialmente dannosi, anche in minime concentrazioni, lo rendono un metodo poco indicato in ambito terapeutico. Sebbene abbiano la capacità di estrarre efficacemente tutti i cannabinoidi, questi solventi possono deteriorare molti altri composti benefici presenti nelle parti vegetali della Cannabis.